Nicola Cirotto muove i primi passi nel mondo delle quattro ruote all'età di quattro anni. Inizia a prendere confidenza con il cambio e il volante di una vecchia Fiat 500, ma i pedali sono ancora fuori dalla sua portata, quindi deve ricorrere all'aiuto e alla pazienza dei genitori.
Questo ruolo di gregario gli sta stretto, così inizia a cimentarsi come pilota a tutto tondo alla guida di una jeep peg perego. All'epoca questi veicoli non toccano nemmeno i 10 km all'ora e forse è proprio questo limite tecnico che fa nascere in Nicola la passione per il tuning. Se c'è una cosa che non manca in Valle d’Aosta sono le discese, ma il nostro aspirante pilota si accorge in fretta che il motore della sua jeep funge più da limitatore di velocità che da forza trainante, così lo elimina - dopo averlo fuso, ebbene sì - ottenendo un bolide. La scarsa tenuta di strada delle ruote in plastica dura non lo spaventa, anzi, lo incita a mettersi alla prova con spericolati traversoni.
Dall'età di dieci anni, quando i bambini comuni vanno al luna park per guidare le macchinette degli autoscontri, Nicola invece si fa sguinzagliare sulle piste di kart, provando così esperienze di guida sempre più complete.
Dopo questa stagione di pratica, l'adolescenza vede l'inizio delle competizioni vere e proprie. Prima nel modellismo, con auto sia elettriche sia a scoppio, ottenendo come risultato più prestigioso il primo posto nel Campionato Valdostano, raggiunto a soli quattordici anni contro avversari molto più esperti. Poi, dopo anni di esercizio su videogiochi sempre più realistici e notti passate in cameracar per studiare la guida dei rallysti vincenti, arriva un meritato secondo posto a livello italiano nel campionato di WRC su Playstation2 organizzato dalla Sony.
Per ingannare il tempo in attesa dei fatidici diciotto anni, Nicola coltiva la passione delle auto anche sotto l'aspetto estetico, costruendo modellini e spesso customizzandoli, cosa che in futuro continuerà a fare anche sulla sua prima auto vera. Meta delle sue gite fuoriporta sono i rally e i saloni dedicati alle quattroruote, anche a costo – si fa per dire – di dover tagliare la scuola.
E infine il traguardo della patente, inizio di un'avventura che, dopo un'incubazione nel mondo virtuale, può finalmente tracciare la sua strada nella realtà.